Pannello 1<br>IL MONASTERO“SANCTAE MARIAE ASSUMPTIONIS<br>ORDINIS CELESTINORUM DE MAGENTIS”
La fondazione è fatta risalire al 1353 per dotazione di Francesco de Medici. Tuttavia il primo documento che cita tale monastero con l’annessa chiesa è riportato in una Visita Pastorale datata 1590: “In dicto burgo Mazentae adest monasterium Sanctae Marie Assumptionis Ordinis Celestinorum Patres sun n. octo ex quibus sex sunt sacerdotes. Confessarium unum abent”.

Per l’ubicazione e consistenza del monastero bisogna attendere le mappe catastali di Carlo VI del 1723 e per spiegare la presenza di un monastero dei Celestini a Magenta si ipotizza che quest’Ordine, già importante nella diocesi di Milano nel XIV secolo abbia qui ottenuto, a titolo di riconoscimento, diverse donazioni. In effetti i successivi rilevamenti censuari documentano la proprietà, oltre che della chiesa e del complesso monastico, di terreni aventi una consistenza di ben 978 pertiche milanesi ed una cascina; beni siti nella parte settentrionale del territorio comunale e ancora oggi chiamata “Cascina Celestina”.

A partire dalla seconda metà del XVIII secolo, tolta l’esenzione fiscale fin lì concessa all’Ordine, comincia il declino. Molti monaci migrano verso altri centri religiosi tanto che il 29 maggio 1782 si giunge all’atto formale di soppressione. I beni prima affittati e poi venduti, la chiesa - lungamente contesa – è affidata alla Parrocchia di San Martino solo nel 1796.
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